«Dopo cinque anni di lavoro le idee chiare su cosa fare le abbiamo già da tempo» dice Emilio Aliverti. Dopo tre lustri di impegno amministrativo, di cui uno da sindaco, Aliverti si propone per la riconferma. E lo fa puntando su progetti avviati o allo studio, princìpi già messi in pratica (ad esempio la sussidiarietà) e anche un pizzico di polemica verso gli avversari, Gente di Jerago e Salvatore Marino.
«Mi sarebbe piaciuto avere un confronto con il mio avversario, le Acli lo hanno proposto ma mi dicono che lui ha rifiutato. Avrei potuto confutare certe affermazioni, le persone avrebbero potuto confrontare due approcci sicuramente diversi».
Ma cosa intende con “certe affermazioni”?
«Alcuni punti affrontati con superficialità, per mancanza di conoscenza o fingendo di non sapere. Il tema della sala civica mi pare il più clamoroso: vanno dicendo di problemi di consumo di suolo, ma il progetto esecutivo – approvato con atti che evidentemente non hanno visto – non prevede nuove costruzioni, è un progetto di riqualificazione di una intera area, la sala consigliare con la biblioteca e l’ingresso della biblioteca. Non si costruisce nulla di nuovo ma si adatta alle norme e le necessità attuali. Banalmente: manca un bagno dei disabili. Vanno rinnovati i serramenti , mancano dotazioni tecnologiche. Non hanno visto queste cose? Mi stupisce che anche chi si occupa di questo per lavoro non abbia compreso il progetto. E poi è come con la piscina: è una donazione modale, o si prendono le risorse per quello o si rinuncia agli interventi».
Sul tema dei rifiuti molto si è detto, ma Aliverti replica anche su questo: «Certo che il cambiamento può essere complicato, lo è stato anche quando anni fa abbiamo abbandonato il “sacco nero”. Ci possono essere difficoltà, resistenze e anche errori. L’importante è avere un canale aperto e attivo: le cose da migliorare possono essere accolte, è quello che sta avvenendo già oggi con Coinger, penso alla introduzione del nuovo bidone ruotato da 120 litri introdotto per la raccolta della carta. Poi ci sono altri aspetti positivi: da settembre la sede di Coinger si sposta a Jerago, riconosciamo il valore ottenuto!». Sulla tariffa puntuale, Aliverti si dice convinto che «la maggioranza silenziosa su sta adeguando, non è possibile invece giustificare gli incivili che lasciano in giro. Dagli incivili bisogna prendere le distanze e bisogna sanzionarli: è quanto mi dice la maggioranza silenziosa dei cittadini. Scaricare tutto su Coinger significa giustificare gli incivili».
Quanto all’ipotetica uscita da Coinger (vagheggiata come ipotesi da Marino, se non si trovasse un accordo) Aliverti dice che «non dà garanzie». «Mentre sappiamo che di certo significherebbe per gli abitanti di Jerago con Orago rinunciare ai 5 centri di raccolta nei Comuni tutto intorno, significherebbe costruire un nuovo centro di raccolta a Jerago».
Andiamo però anche al futuro… che progetti avete?
«Ricordo una cosa: io non ho governato cinque anni, ne ho fatti tre ordinari e due in emergenza» premette Aliverti. «Tra Covid e difficoltà su materie prime ci siamo trovati a operare come altre amministrazioni in una situazione straordinaria». In compenso ci sono progetti pronti e in corso di approvazione: «Ad esempio il rinnovo del ponte di via Milano, per cui è pronta la progettazione esecutiva . Finalmente vedo la luce in fondo al tunnel di un lungo lavoro molto impegnativo: appena avremo il via libera di Rfi, partiremo con un’opera da 900mila euro, tutta finanziata con risorse esterne. Parte finale di un lavoro che nel complesso, con quanto abbiamo già fatto in via Milano, ha un valore di 1.5 milioni. Questo è un fatto».
Altri progetti?
«Altri marciapiedi come ad esempio quello da via Pasubio fino a Premezzo, costeggiando area boschiva, un intervento utile sia per i ragazzi che vanno a scuola sia per le famiglie che usano quella strada per entrare nei boschi. Una nuova infrastruttura che farà parte dei “percorsi nei boschi”, il progetto del Distretto del Commercio che è stato il secondo classificato a livello regionale. Poi ci sarà l’area fitness che sarà realizzata alla fine di Via Manzoni, sempre vicino all’area boschiva, e che sarà il quarto parco pubblico del paese. Uno spazio piacevole è bello, che si integra con percorso tra paese e aree verdi. Poi ovviamente la sala civica, uno spazio dignitoso per eventi culturali e a disposizione anche delle scuole».
Sul capitolo del sociale cosa prevedete?
«Vale sempre l’approccio sussidiario che ci ha sempre caratterizzato: lavorare perché le iniziative possano partire direttamente dalle associazioni, dai gruppi organizzati, dalle famiglie, secondo le esigenze che emergono. Valgono dunque sempre le politiche dei bonus e delle Doti, compresa – ad esempio – quella per assicurare Internet per ragazzi. Si aggiungerà la collaborazione con due associazioni (don Angelo Cassani e Insieme per la vita) per fornire aiuto agli anziani per le esigenze che passano da canali informatici: fare una prenotazione con lo Spid, scaricare ricette inviate dal medico… sono operazioni che possono aiutare ma possono diventare un muro invalicabile per chi non ha competenze informatiche. L’idea è di attivare uno sportello che sarà attivo al mattino con volontari, magari con possibilità poi di trasporti per visite o acquisti farmaci. È una proposta che il Comune ha fatto raccogliendo la disponibilità delle associazioni».