«Non ci si improvvisa amministratori, specie di questi tempi, con uno Stato che lasca poche risorse ai Comuni». Modesto Verderio, alla presentazione della sua lista Alleanza per l’Autonomia alle prossime elezioni comunali di Lonate Pozzolo, ha il piglio polemico e insieme realista che lo ha sempre caratterizzato.
Il realismo è quello di chi, da federalista, contesta tutta l’impostazione del rapporto tra Stato centrale e Comuni, che lascia poco spazio alle finanze locali. «Un bilancio con le regole dello Stato italiano con tutti i vincoli: non ci sono i soldi» dice Verderio, lunga militanza nella Lega pre-Salvini e fedeltà all’idea federale.
«Diverso sarebbe avere un Paese federale come la Svizzera. Che tiene le risorse sul territorio, lascia decidere al territorio quel di cui c’è bisogno. Gli amministratori conoscono bene i problemi, ma lo Stato centrale manda le briciole e impedisce di fare le opere necessarie. E senza risorse viene meno anche la civiltà del vivere insieme, basta confrontare una strada in Ticino e una in Italia».
Le idee per Lonate? «I programmi sono più o meno tutti uguali» dice provocatoriamente, ma non troppo, visto che spesso a livello comunale si indicano tante diverse idee senza priorità chiare (è una provocazione: il programma di Verderio è nero su bianco, è questo). Una “grande opera” però Verderio ce l’ha in mente: «Il Campo della Promessa, con la proposta di un recupero di archeologia aeronautica, in collegamento con Volandia, con un concorso d’idee con una Università e la possibilità di intercettare fondi del Pnrr, per dare uno spazio verde fruibile ai lonatesi e un punto di richiamo con la sua storia». La sua presentazione l’ha tenuta proprio di fronte all’ingresso della ex area militare, abbandonata da due decenni.
Verderio si candida anche come alternativa all’amministrazione uscente di Nadia Rosa: cosa non convince?
«Si può condividere o meno quel che l’amministrazione ha fatto, ci sono cose che si potevano fare differentemente. Però voglio essere chiaro: c’è chi dice che io sono d’accordo con Nadia Rosa. Non è vero: non lo ero cinque anni fa, non lo sono oggi, non c’è alcun accordo né con i civici né con il centrodestra statalista, né con quei civici che non sanno nulla di amministrazione e vincoli pubblici».
La polemica è apertamente rivolta a Tiziano Bonini e al suo gruppo: «Per gestire un Comune bisogna conoscere le Leggi e i meccanismi, amministrare significa iniziare a conoscere la materia, facendo magari prima il consigliere comunale di opposizione. Invece vediamo gente che fa promesse irrealizzabili, senza dire dove si va a prendere i soldi. Proposte da Cetto Laqualunque».
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E la lista? «In lista abbiamo dentro persone che hanno amministrato e persone qualificate sui temi diversi: una psicologa, un imprenditore, insegnanti. Dal bilancio al sociale, alla cultura abbiamo competenza per ogni ambito. Poi su legalità, ndrangheta e sicurezza saremo inflessibili, sempre attenti di fronte anche ai rapporti della Dda che dicono che Lonate è ancora un territorio che deve prestare attenzione».