Emilio Aliverti è sindaco per un secondo mandato a Jerago con Orago. «Sono orgoglioso di aver confermato i voti di cinque anni fa. Ringrazio il mio elettorato che mi ha capito è confermato» ha detto nell’immediatezza del voto Aliverti.

Lo spoglio è stato rapido: due soli candidati, sfida “secca”. Non che non sia stata combattuta anzi: 93 i voti di differenza tra i due candidati e le due liste. Con un grande contributo dato dai voti di preferenza: più o meno 9 elettori su 10 sono andati a votare scrivendo anche il nome di un consigliere comunale.

«Ho combattuto mettendo in campo tutta la mia squadra» ha detto subito dopo il voto Aliverti. «Il centrodestra ha messo in campo di tutto, ma nonostante questo la gente ha capito: sono orgoglioso di aver confermato i voti di cinque anni fa. Ringrazio il mio elettorato che mi ha capito è confermato. Da oggi sarò il sindaco di tutti».

Sconfitto ma determinato Salvatore Marino, che si è ri-candidato esattamente come nel 2018: «Non era una sfida pari, contro una amministrazione uscente. Non sono abbattuto perché abbiamo giocato la partita, abbiamo recuperato e candidandomi direttamente non ho ‘bruciato’ un altro candidato». Insomma: già si guarda alò futuro.

Dicevamo però delle preferenze.
Molto significativo è stato il contributo dei singoli candidati: sui 1160 voti di Aliverti ben 917 sono stati voti di preferenza, in cui l’elettore ha indicato il nome di un consigliere. Analoga la percentuale d’incidenza per Salvatore Marino: su 1067 voti sono stati infatti 843 quelli con preferenza.

Nella lista a sostegno di Aliverti la parte del leone l’ha fatta Giovanna Nadia Carollo, la più votata con 149 preferenze, seguita da Maria Giovanna Buzzetti con 127, Vito Madaio con 117 e Alice Riotti con 97.

Nelle file di Marino invece “mister preferenze” è Andrea Panfili con 233 elettori che hanno scritto il suo nome, mentre Mara Tamantini è la donna con più preferenze, con 98. Molti voti anche per Davide Biganzoli, 156.

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