«Richieste ridicole e provocatorie». Così LeAli per Lonate – il centrodestra lonatese – bolla due richieste diverse arrivate nei giorni scorsi. Da un lato il test antidroga proposto da Modesto Verderio a candidati sindaci e vice, dall’altro la richiesta – allo stesso centrodestra – di fare chiarezza su una candidata con simpatie naziste.

La richiesta di test antidroga è «poi sfumata in un nulla di fatto perché è mancata da parte dello stesso richiedente un’organizzazione alla proposta», che in effetti si è rivelata più provocatoria che realmente organizzata (curiosamente peraltro proprio la candidata di centrodestra, Elena Carraro, ha detto che «sappiamo che è rivolta a Bonini e alla sua lista»).

A irritare però il centrodestra è anche la «proposta di una “prova costume” da parte di Uniti e Liberi, per valutare i tatuaggi dei candidati in lista».
Il punto qui è legato alla presenza di una candidata che ha simpatie per Casa Pound e – stando alle foto sui suoi social – avrebbe anche un tatuaggioSieg Heil“, il saluto alla vitoria nazista.

La richiesta di un chiarimento su quella candidatura è arrivata non solo dalla lista Uniti e Liberi ma anche dalla stampa (non solo da questa testata, ma anche da altre): come è stato scelto quel nome? Si sapeva o meno di quelle simpatie? Evidentemente la riduzione a «prova costume», nel tono irrisorio, non fa sperare che ci sia molto spazio per una risposta trasparente.

Anzi, LeAli chiude proprio la questione facendo quadrato «I sedici candidati in lista per Elena Carraro sindaco sono persone di grande valore, selezionati con cura fra molte proposte ricevute. Sono professionisti stimati, rappresentanti sindacali e delle forze dell’ordine, insomma tutte persone preparate, ognuna con competenze diverse, spesso impegnate socialmente sul territorio in svariati fronti». Sul punto si chiude dicendo che «Elena Carraro e tutti i componenti della lista LeAli per Lonate ripudiano ogni forma di estremismo, razzismo ed istigazione all’odio».