«Capiamo la necessità da parte di LeAli di correre ai ripari all’indomani del confronto tra i candidati in cui la loro candidata sindaco non ha particolarmente brillato. Tuttavia, tacciare di “immobilismo amministrativo e politico” la nostra Amministrazione dopo aver ribadito per tutta la serata di voler “portare avanti”, “potenziare” e “implementare” quanto fatto da noi, appare abbastanza incongruo. Delle due l’una: o LeAli sta indirettamente dicendo di voler perpetrare questo “immobilismo” in clamoroso autogoal, oppure si sta cercando in tutti i modi di sminuire le tantissime cose fatte in questi 5 anni e gettare discredito».

A stretto giro di posta, la civica Uniti e Liberi (amministrazione uscente) risponde al centrodestra di LeaLi per Lonate.
Ma non solo: i civici incalzano anche il centrodestra su un punto sollevato nel dibattito all’oratorio e “schivato”, per così dire, da Elena Carraro: «Perché non è stata data risposta alla domanda riguardante la posizione della lista LeAli in merito agli estremismi ideologici, richiesta dal pubblico? Si è toccato un nervo scoperto?C’è qualche candidato/a da non mettere troppo in mostra perché sconveniente?».

La domanda è posta in modo un po’ reticente, ma il riferimento è a una candidata della lista di centrodestra che ha una storia vicina alla destra radicale e a Casa Pound, con tanto di tatuaggio con un motto nazista.

Tema forse che non ha grande presa sul grande pubblico, ma che viene giustamente sollevato e su cui la coalizione potrebbe dare una risposta chiara e netta a livello pubblico.

Per il resto poi Uniti e Liberi difende quanto fatto negli anni di amministrazione, dagli «oltre 5 milioni in opere pubbliche» nel capitlo investimenti, alle risorse intercettate da bando regionale, alle politiche culturali e sociali

«Capiamo anche la necessità di cavalcare le presunte mancanze dell’avversario, dato che concentrarsi sulle risposte, e soprattutto le mancanze di risposte, da parte della loro candidata Sindaco non conviene per nulla». Poi c’è stata anche la reticenza sulla domanda sui «candidati estremisti», ma di questo abbiamo detto.