Cambia il simbolo, ma non il candidato. Raffaele Simone torna a mettersi in gioco nelle elezioni amministrative di Azzate e si propone sindaco con la lista “Azzate a colori”.
Di “Insieme per Azzate” il gruppo che partecipò alle amministrative nel 2018, resta solo Antonio Triveri, giornalista di Prealpina, in consiglio comunale all’opposizione con Simone.
Il candidato
62 anni, architetto, sposato con Silvia, due figlie Anna e Roberta di 23 e 19 anni, Raffaele Simone ha una lunga esperienza in campo amministrativo: è stato assessore ai Lavori Pubblici nel primo mandato di Gianmario Bernasconi e consigliere di minoranza negli ultimi cinque anni.
«Diciamo subito una cosa: la nostra è una lista civica, trasversale. Le persone che hanno scelto di scendere in campo con noi provengono da mondi molto diversi tra loro. Nessun partito ci rappresenta e la nostra è stata una scelta molto precisa. Sono convinto che per amministrare un paese occorra mettere in atto dinamiche che prescindono da quelle politiche. Questi anni di lavoro in consiglio comunale mi hanno insegnato che occorre mettersi in gioco in prima persona, senza seguire logiche di chi crede di giocare al Bernabéu ma poi non conosce i campi di provincia, con le buche e senza erba».
Da dove nasce la scelta del nome “Azzate a colori”?
«Da tempo questo paese è in “penombra”, vogliamo riaccendere la luce, ridare colore. L’idea è nata una sera in cui ci siamo trovati ed è stata una vera illuminazione: è proprio il simbolo che ci rappresenta».
Cosa è cambiato rispetto all’ultima volta che vi siete candidati?
«Una cosa ci è chiarissima: senza tanto studio e tanta preparazione non si può pensare di amministrare. In questi anni abbiamo trascorso molto tempo a documentarci e i nostri interventi in consiglio comunale credo lo dimostrino. Non abbiamo intenzione di fare una campagna elettorale contro qualcosa o qualcuno, vogliamo solo pensare a cosa realizzare per migliorare Azzate. Poca filosofia e tante idee pratiche. L’unica cosa che voglio dire è che all’amministrazione uscente è mancata una visione. Ecco noi vorremmo provare ad andare in una direzione diversa».
I punti salienti del vostro programma?
«Al primo punto c’è una forte apertura alle associazioni, ai commercianti, al centro socio ricreativo e ai giovani. E proprio perché non facciamo della filosofia, significherà coinvolgerli in attività, iniziative ma anche nelle scelte importanti. Tanto per cominciare quando a giugno chiuderanno le scuole, si riproporrà il problema della gestione del tempo libero dei ragazzi. Non è un problema di facile soluzione ma ci dobbiamo provare. Per quanto riguarda invece le opere pubbliche due sono gli interventi urgenti, a nostro avviso: uno riguarda la via Garibaldi e l’altro la realizzazione di un percorso pedonale che porti al Belvedere. Per via Garibaldi dobbiamo pensare ad una soluzione che non penalizzi le altre strade mentre per via Volta abbiamo da tempo un’idea che prevede una strada che scende accanto all’edificio, dalla parte della scalinata. Sono opere fattibili, realizzabili. Questo è quello che faremo: rivitalizzare il paese con la collaborazione di tutti coloro che il paese lo vivono e di quelli che ci lavorano».
I candidati di “Azzate a colori”