«Capiamo bene la frenesia del indaco Aliverti che, in evidente difficoltà in questa campagna elettorale dopo 5 anni di insuccessi a catena, cerca di risollevare la partita aggrappandosi all’unico barlume di speranza che rappresenta per lui la sentenza del CdS». Così dice Salvatore Marino, di Gente di Jerago con Orago.

Il sindaco Aliverti ha sottolineato la sentenza favorevole all’amministrazione, ma diversa è la lettura data dalla forza di opposizione, che sottolinea il pronunciamento su altri punti che «riafferma il principio della trasparenza, alla faccia della privacy tanto sbandierata da Aliverti».

«Mi complimento con l’avvocato Mascetti, che ha saputo trovare l’unico cavillo in base al quale il CdS ha dovuto parzialmente dar ragione ad Aliverti» dice Marino.
che contrattacca: «Certo della nostra condotta, portata avanti con l’unica finalità di garantire la trasparenza ai cittadini del nostro Comune, sono sinceramente sorpreso di quanta falsità promani dalle parole del sindaco uscente Aliverti. Le spese di 2.400 euro che io dovrei restituire, non sono state mai pagate dal Comune al sottoscritto, dunque doppiamente falso. Ancora, se il Sindaco Aliverti avesse avuto una vittoria piena, come mai il CdS ha chiesto a ciascuno di pagarsi le proprie spese legali? Io ho pagato con le mie tasche, Aliverti invece con quelle dei cittadini di Jerago con Orago».

Andando al merito della questione dal punto di vista giuridico, Gente di Jerago con Orago dice che

Su tre punti portati dal Sindaco di Jerago con Orago, due sono stati totalmente rigettati, uno parzialmente accolto. La sentenza del CdS ha ribadito il principio consolidato che, al fine di permettere la normale attività di controllo politico-amministrativo, deve prevalere la trasparenza e il diritto di “accesso agli atti” da parte dei Consiglieri Comunali, rispetto alla volontà del Sindaco di tutelare la privacy dei cittadini.
Il CdS ha confermato che la presunta “tutela della privacy”, addotta dal Sindaco Aliverti per vietare completamente l’accesso al “protocollo di sintesi” a Marino, non è da giudicarsi motivazione valida.

La lista di minoranza richiama che il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza di appello “solo con riferimento alla necessità di una maggiore delimitazione dell’accesso al protocollo di sintesi, in funzione degli argomenti oggetto di analisi da parte dei Consiglieri richiedenti”.

Marino riconosce che la richiesta settimanale di accesso all’intero protocollo possa risultare un’attività che sovraccarica gli Uffici, come affermato dal Consiglio di Stato. Ricorda però che tale richiesta si era resa necessaria a seguito della ripetuta e prolungata mancanza di condivisione tra il Sindaco Aliverti e i membri di minoranza del Consiglio Comunale. Ad esempio, la Consulta Ambiente e Territorio, dove sarebbe stato normale confrontarsi sulle opere pubbliche in programma, non è mai stata convocata. Ancora numerose richieste di accesso agli atti hanno avuto risposta ben oltre il termine dei 10 giorni previsto dai Regolamenti Comunale in vigore. La prolungata indisponibilità di informazioni durante i 5 anni del mandato del Sindaco Aliverti ha costretto Marino a ricorrere al TAR a proprie spese.

«Ci siamo battuti e continueremo a farlo» conclude Marino «affinché l’Amministrazione Comunale di Jerago con Orago gestisca le risorse finanziarie in modo efficiente, e affinché sia chiara, trasparente e sempre orientata alla esclusiva tutela degli interessi generali dei cittadini. Gli unici ad aver perso in questa circostanza, in quanto dovremo pagare con le nostre tasse oltre 10 mila euro di Avvocati ingaggiati dal Comune, siamo proprio noi cittadini di Jerago con Orago. Il tentativo del Sindaco Emilio Aliverti di arginare la minoranza nello svolgimento delle sue legittime funzioni di controllo non è andato in porto».

Marino e il Gruppo Gente di Jerago con Orago attendono ora «fiduciosi che gli Uffici Comunali preposti, sempre molto collaborativi, comunichino le procedure più idonee per poter venire a conoscenza in tempi brevi della documentazione richiesta, perché alla fine, ciò che conta è poter ricevere le informazioni rilevanti sulle opere pubbliche, sui principali appalti ed eventi della vita del Comune. La trasparenza e l’efficienza nella gestione del Comune sono e saranno sempre il nostro faro».