Un ecatombe di voti. Ad eccezione di Fratelli d’Italia e della Lista Fontana, è così che i principali partiti del quadro politico regionale possono descrivere l’ultima consultazione elettorale in provincia di Varese. Una situazione che non traspare se si osservano le elezioni guardando al semplice dato delle percentuali di voto ma che se si sposta l’attenzione al numero di voti assoluti è impressionante. (Nel grafico animato l’andamento dei principali partiti nelle ultime 4 elezioni regionali).
A pesare è naturalmente l’astensione, un fenomeno che può essere letto in due modi entrambi poco edificanti: da un lato ci si può concentrare sulla scarsa capacità di attrazione che i grandi partiti hanno dimostrato nei confronti dell’elettorato; dall’altro, perché non sempre dare contro alla politica è la risposta giusta, si può pensare al sempre più scarso interesse dei cittadini nel concorrere alla gestione della cosa pubblica.
Sta di fatto che i principali partiti presi in considerazione da questa analisi sono passati dal dividersi poco più di 400mila voti nel 2018 ad esattamente la metà dei voti nel 2023 (200mila).
Si tratta di una dinamica che non può interessare solamente la politica ma che deve interrogare la società tutta.