Restituire ai lombardi il diritto alla salute. Si può sintetizzare così il programma elettorale sui temi della sanità di Samuele Astuti, candidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio prossimo e consigliere regionale uscente, che per cinque anni è stato capogruppo del Pd in Commissione sanità e ha osservato da vicino tutti i problemi causati da una non-gestione della sanità lombarda. “La salute – afferma Astuti – è un diritto sancito dalla Costituzione e la Regione ha il dovere di garantire le cure a tutti. Per questo i nostri primi interventi saranno mirati a ripristinare il ruolo di servizio della sanità per tutti i cittadini lombardi”.

“Innanzitutto- continua Astuti- è necessario ripristinare la medicina territoriale per costruire una rete capillare del sistema socio-sanitario, una medicina di prossimità che porti anche ad alleggerire la pressione sui pronto soccorso gravati da un numero di accessi impropri causati dalla mancanza di altri presidi di cura. Per compensare l’ormai cronica mancanza di personale è assolutamente necessario, inoltre, rivedere i compensi per i professionisti che lavorano nelle strutture pubbliche anche per renderle competitive rispetto a quelle straniere. La fuga di personale verso la Svizzera è sempre più significativa e sta creando serie difficoltà alle strutture delle nostre aree di confine”.

“Le liste d’attesa – continua Astuti – hanno ormai numeri da emergenza. Per ridurle è necessario potenziare l’attività di programmazione delle prestazioni sanitarie, unendo in un’unica agenda i calendari delle strutture pubbliche e private accreditate e definire annualmente quante e quali prestazioni il privato deve eseguire per il sistema sanitario regionale evitando inutili duplicazioni”.

“Vanno potenziati i percorsi di prevenzione- ricorda ancora Astuti- soprattutto in relazione alle patologie femminili e infantili e va potenziato il sostegno psicologico, calibrandolo correttamente sulle diverse età”. “Bisogna cambiare rotta- incalza Astuti- e dire basta al modello applicato al sistema dalla giunta Fontana, dove si cura solo chi ha i soldi e dove i più fragili vengono abbandonati a loro stessi. Noi sappiamo come farlo.”