Un’intervista a 360 gradi quella di Attilio Fontana in diretta dalla redazione di VareseNews. Il Presidente uscente e ri-candidato del centrodestra ha toccato diversi temi per il futuro della regione, partendo da una consapevolezza: «La Lombardia è grande e raggiungere tutti i territori è faticoso ma la campagna elettorale è andata bene -ha detto- Ho incontrato tanti cittadini e mi ha rassicurato trovare tante persone che comunque hanno un’aspettativa positiva verso il futuro. Ho incontrato il vero spirito lombardo».

Sanità e liste d’attesa

Primo tema, la sanità. «L’opinione che la sinistra ha della sanità privata è smentita dai fatti -ha detto Fontana-. Risulta che non è vero che la sanità privata lombarda sia la più invasiva e la più diffusa. Nel rapporto dei letti accreditati ai privati la prima regione è il Trentino Alto Adige, poi la Sicilia, poi la Calabria, poi la Campania, il Lazio e l’Emilia Romagna. Solo dopo viene la Lombardia. Bisogna essere onesti se non si vuole fare polemica fine a se stessa». Bugie che per Fontana vengono dette anche sulla sanità territoriale: «La sanità territoriale possiamo realizzarla solo adesso perché adesso ci sono i fondi del Pnrr, altrimenti non avremmo avuto i fondi necessari a realizzarla».

Per Fontana poi «si solleva il problema delle liste d’attesa per attaccare la Lombardia, ma ci sono in tutto il Paese. Non è una giustificazione ma deve essere un presupposto del discorso: le liste d’attesa sono cresciute perché per due anni i nostri ospedali si sono dovuti occupare di curare i malati covid sospendendo molte attività ambulatoriali». A questo poi si aggiunge che «in Italia i governi che si sono succeduti hanno impostato una politica da un lato di tagli e limitando l’accesso alle specializzazioni. Ora mancano medici e mancano infermieri». Al netto di tutto questo «noi stiamo lavorando intensamente per cercare di eliminare le liste d’attesa. Abbiamo già richiamato più del 50% delle persone che avevano avuto una prenotazione oltre i limiti consentiti e sono convinto che con questo sistema in tre o quattro mesi risolveremo i problemi».

Autonomia

Sul tema dell’autonomia per Fontana «il primo governo che ha dato riscontro alla volontà espressa dai cittadini di Veneto e Lombardia con un referendum è stato quello di centrodestra. Io sono convinto che sarà l’occasione buona per riuscire ad applicare questa riforma. Tutte le baggianate che si sentono sul fatto che questa riforma possa dividere il paese sono vergognose. Noi chiediamo solamente che una serie di compiti svolti dallo Stato ad un certo costo possano essere svolti dalle regioni previo il trasferimento delle stesse risorse. Noi siamo convinti di sapere rendere dei servizi migliori risparmiando delle risorse e siamo convinti che con l’autonomia avrà beneficio sia la Lombardia che anche tutto il Paese».

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Altri temi

Alle accuse di fuggire dai confronti elettorali con gli sfidanti Fontana risponde così: «Io non ho nessuna intenzione di confrontarmi con tre persone che invece di confrontarsi lanciano accuse nei miei confronti. Avevo due alternative. Io o presentavo i miei progetti o spiegavo perché le accuse non fossero vere. Questa dinamica non mi permetteva di spiegare niente del mio progetto politico».

Per le Olimpiadi Fontana ricorda poi che «hanno due canali di organizzazione: uno che si riferisce all’organizzazione dei giochi veri e propri e che ha dato in carico alle regioni di fare alcuni lavori pubblici. Le altre grandi opere sono state affidate dal Governo Conte ad una società che è stata costituita con grande ritardo nel novembre del 2021.
Adesso la società sta operando, è stato nominato il commissario che sta facendo un ottimo lavoro. La Presidente Meloni è comunque molto attenta e garantirà meglio».

Sul Trasporto pubblico invece Fontana punta il dito contro RFI. «Chiederò che RFI faccia il suo lavoro perché la ragione per cui ci sono tanti disservizi è loro. La rete ferroviaria è vetusta e richiede investimenti o RFI li fa o continueranno ad esserci problemi».

Sul tema dell’Ambiente e della siccità Fontana assicura che «noi stiamo già lavorando. Servono grandi opere per realizzare grossi invasi, ma non è un’operazione semplice. Per di più va fatto con grande attenzione per evitare problemi ambientali. Stiamo cercando di capire anche la possibilità di utilizzare gli invasi delle cave ma ci sono molti problemi da superare».