«Mentre a Malpensa migliaia di lavoratori rischiano di perdere parte della retribuzione e diritti  Fontana non muove un dito».  Ad affermarlo è Samuele Astuti, consigliere uscente  del Pd e ricandidato alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio  a seguito del rifiuto di Ags di firmare l’accordo raggiunto da lavoratori e aziende   che prevedeva la “clausola di sito” ossia diritti aggiuntivi rispetto al contratto nazionale per tutti i lavoratori delle aziende che operano a Malpensa.

«Da quando si è insediato – attacca Astuti – cinque anni fa Fontana ha ostentatamente sempre ignorato Malpensa, nonostante l’ovvia importanza dell’hub per il territorio e per il Paese intero. La sua giunta si è sempre rifiutata di stilare, come abbiamo chiesto con insistenza per anni, un Piano d’area, che non c’è più dal 2009,  che avrebbe permesso  di avviare un progetto a lungo termine che tenesse conto della sostenibilità ambientale,  che prevedesse le compensazioni  necessarie e, fatto fondamentale, garantisse agli operatori  dello scalo lavoro di qualità, e scongiurasse il pericolo di contratti al ribasso, nati nella giungla degli appalti. Ora i rischi che abbiamo paventato per anni rischiano di concretizzarsi, e  non si può non vedere che in questo la Regione  guidata dal centro destra ha la sua parte di responsabilità. Da parte mia esprimo  vicinanza e solidarietà ai lavoratori di Malpensa  e ribadisco il mio impegno a lavorare per lo sviluppo dell’hub, senza mai rinunciare al rispetto e alla tutela di chi vi opera».