«Qualcosa non torna. Il 30 novembre, quando fece la prima delibera sulle liste d’attesa, Fontana diceva che avrebbero richiamato entro un mese 66mila cittadini che non avevano trovato posto nei tempi indicati dalla prestazione. Due mesi annuncia che ne sono stati contattati 23mila, circa un terzo, e solo per 8mila di loro le visite o gli esami sono stati riprogrammati in tempo. Davvero una piccola parte, considerando che in questi due mesi se ne sono aggiunti altri di cittadini messi in liste d’attesa troppo lunghe. Solo 8mila persone hanno giovato di questa iniziativa della giunta Fontana, mentre tutte le altre, contattate o meno, o sono in attesa oppure hanno deciso di ricorrere alla visita o esame a pagamento. Esito davvero misero, più di propaganda che reale, e sulla salute dei cittadini non si può fare propaganda».
Così il consigliere regionale Samuele Astuti commenta la delibera odierna della giunta regionale sulle liste d’attesa.