È originario di Napoli ma non è un gran tifoso quindi oggi, il giorno successivo alla vittoria dello scudetto, è “moderatamente” soddisfatto. Ha altro a cui pensare in questo momento Antonio Facciutti, candidato con Azzate Alternativo alle amministrative 2023 (nella foto con la candidata Silvia Bravin).

Lui ha “l’ardire” di sfidare Gianmario Bernasconi, il sindaco uscente, e Raffaele Simone, attuale consigliere dell’opposizione. L’accusa che si è sentito rivolgere più spesso in questi mesi, da quando la sua candidatura è diventata pubblica, è di non essere di Azzate e di non vivere in paese, quindi di non conoscere a fondo i cittadini e i problemi del territorio: «È vero vivo a Gallarate, e mi sono trasferito soltanto sette anni fa, ma ho molti anni di esperienza in campo politico: sono stato candidato alla Camera dei Deputati nel 2006, candidato al Comune di Napoli, faccio politica da quando avevo 18 anni. Ho scelto di candidarmi ad Azzate proprio perché la conosco e ne sono innamorato, credo meriti molto di più di quanto ha avuto sino ad oggi».

Azzate Alternativo è una costola di “Movimento Alternativo” un network di amministratori locali, come spiega Facciuti, che si muove in tutta la provincia e che ha candidati in quattro paese su sette tra quelli che vanno alle urne il 14-15 maggio e che intende presentarne 80 nella prossima tornata elettorale, nel 2024.

55 anni, sposato, due figli di 29 e 24 anni, è un piccolo imprenditore e la sua azienda si occupa di tecnologia e sicurezza. È consapevole che la battaglia non sarà semplice ma crede nel suo programma e nelle donne e negli uomini che ha nella lista: «Una lista civica – spiega – anche se io sono di centro destra».

Una destra moderata, quindi, che prende le distanze dai nazifascisti che in questi giorni hanno portato il paese sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali: «La nostra condanna è ferma e decisa – dice Facciuti – ma io condanno anche chi è complice di questa situazione. Mi riferisco a maggioranza e opposizione che hanno strumentalizzato la situazione. La festa del 25 aprile ha avito un epilogo strano: qualcuno dovrà renderne conto. Io voglio che di Azzate si parli per quel che c’è di buono, a questo dobbiamo lavorare».

L’asso nella manica di Facciuti si chiama Silvia Bravin, azzatese, commerciante molto conosciuta: «Io vorrei occuparmi di commercio, il mio settore -spiega Bravin- . Non siamo mai stati ascoltati, le nostre proposte sono cadute nel vuoto. Siamo settanta commercianti in paese, tante sono le saracinesche abbassate è ora di fare qualcosa. Le proposte ci sono, abbiamo solo bisogno di qualcuno che le accolga e le metta in pratica».

La strategia di Facciuti è mettere in relazione commercianti, amministrazione e associazioni che operano in paese: «Recuperare il centro storico, dar vita ad un distretto urbano del commercio: portare turismo in paese, ma non con la festa della salamella, facendo cultura vera, così da aiutare anche i commercianti: questa è l’idea di fondo. Per questo abbiamo incontrato i singoli rappresentanti di ogni ente che opera in paese per cercare di capire le esigenze e trovare insieme possibili soluzioni».

C’è poi il tema della sicurezza che il candidato di Azzate Alternativo interpreta in maniera più ampia: «Se un paese ha servizi pubblici che funzionano, c’è dialogo tra forze dell’ordine e amministrazione, allora i cittadini si sentono ascoltati, il paese diventa vivibile. Io penso che serva il controllo del vicinato ma non come lo si intende ora: con un messaggio su whatsapp. Bisogna tornare a conoscere il vicino di casa, a socializzare, ad aiutarsi. Non serve sostituirsi alle forze dell’ordine basta fare rete, e usare qualche App creata allo scopo».

L’obiettivo di Facciuti è vincere, ovviamente, ma se così non fosse è pronto ad andare all’opposizione e a farla fino in fondo: «Sono mancate molte cose in questi anni: il sindaco ha fatto poco o nulla per Azzate e l’opposizione è stata a guardare. Con noi non sarà così. Studieremo, ci informeremo e faremo domande: ne ho tante sul bilancio appena approvato, ad esempio. Spero di avere l’occasione di ottenere delle risposte».

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