La Lista Bardello Malgesso Bregano Alternativo sostiene il candidato sindaco Gianni Armiraglio. Presenteranno la squadra e il programma martedì 9 maggio alle 20.30 nella sala consiliare di Bardello.
Pubblichiamo il comunicato di presentazione


La Lista Bardello Malgesso Bregano Alternativo fa parte di un movimento (Movimento Alternativo) che si differenzia da liste civiche di dubbia formazione, che vedono la presenza di persone portatrici solo di interessi locali, spesso a vantaggio di alcuni e non dell’intera comunità, o la presenza di persone, magari giovani e ben intenzionate ma di poca esperienza, più che politica, amministrativa.

La Lista Bardello Malgesso Bregano Alternativo non è un partito ma è stata formata unendo diverse esperienze. Quelle amministrative di alcuni, che sono state presenze costanti sui territori comunali interessati, anche con il movimento Casadeglitaliani, per diversi anni e hanno abitato e abitano nel territorio. Persone che non sono mai scese a compromessi pur essendo stati eletti più volte. Le esperienze di persone che, avendo lavorato in ambiti amministrativi, sanno benissimo come ci si muova nella Pubblica Amministrazione italiana. L’esperienze di giovani che hanno voglia di cambiare le sonnolente e spesso poco chiare abitudini dei nostri comuni. È vero che non tutti gli appartenenti alla lista abitano sul territorio comunale, ed è anche vero che, spesso, gente venuta da fuori ha creato grandi danni ma ricordiamoci, però, che li hanno fatti sempre trovando fertile terreno negli amministratori locali di vecchia data; ma è anche vero che gente venuta da fuori ha, in altri ambiti, portato ad un concreto e onesto cambiamento. Per troppi anni abbiamo assistito allo strapotere dei partiti in alcune grandi realtà a cui si è cercato di porre rimedio con liste civiche, finite ad essere poi solo governate da parenti e amici dei soliti noti. Le scelte politiche e amministrative che si faranno, non solo nei prossimi anni ma addirittura nei prossimi mesi, saranno basilari perché non si tratta più di amministrare tre comuni separati ma un unico più “Grande Comune”. Nell’elenco contenuto nel nome “Bardello con Malgesso e Bregano” si intravede, più che una scelta logica, la volontà di far ancora credere agli elettori che le loro realtà locali resistano, anche se tutti, in cuor loro, sanno benissimo che non sarà cosi.

Già nel nome chilometrico del nuovo comune, Bardello con Malgesso e Bregano, si capisce come, senza un’attenta presenza nell’amministrazione comunale, quelle che oggi da “comuni” sono diventate “località” possano nel bene o nel male essere amministrate con diverso peso. Lascia poi perplesso il fatto che la giustificazione di questa scelta è perché “arriveranno più soldi” e non “che migliorerà la qualità della nostra vita” o dei nostri servizi.

Al di là di programmi ambiziosi, basta copiare e farli propri da liste altrui, resta il fatto di una realtà comunale, oggi profondamente mutata, che richiede massima trasparenza amministrativa e progettazione nelle scelte. Lasciamo agli elettori decidere se questo è stato fatto nel proporre un unico “Grande Comune” o se si è trattato di una scelta frettolosa e avventata, che già ora sta dimostrando i propri limiti. Lungi da noi criticare la scelta fatta, la volontà del popolo, anche se condizionata dalle promesse che ci auguriamo siano poi mantenute, resta sovrana. Per questo ci stiamo dando da fare su cosa comporti fondere assieme diversi comuni, studiando altre fusioni di comuni e parlando con chi ne ha reale esperienza. Troppo volte abbiamo assistito a “tanti soldi, tante promesse, tanti interessi” con un cattivo impiego delle risorse. Il risultato di basare il nostro futuro su improvvisazione, mancanza di progettazione e grandi appalti è sotto gli occhi di tutti. Raccogliere le firme per la presentazione delle liste elettorali sia da parte di chi sottoscrive la lista, sia da parte di chi ha sottoscritto altre liste, sia da parte di chi si rifiuta per aver perso fiducia nella politica, anche se sarebbe meglio dire nei politici, ti permette di capire ciò che gli elettori vorrebbero. Troppo spesso viene alla luce il cattivo rapporto tra cittadino e Pubblica Amministrazione, tra cittadino e assistenza sanitaria o dei servizi. Per questo è nostra intenzione mettere a disposizione uno sportello di ascolto a cui rivolgersi per i rapporti tra cittadino e Pubblica Amministrazione, tra cittadino e sanità, tra cittadino e servizi. Non possiamo assistere direttamente i cittadini, non è nostro compito, per quello ci sono altre figure preposte: avvocati, magistrati pubblici ufficiali, funzionari e addetti ai servizi ecc. Possiamo, però, dare consulenza su come muoversi.
Troppo spesso abbiamo visto il cittadino trattato come una persona incapace di intendere e volere nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni e ciò non è degno di un paese civile.

Noi fortunatamente, a differenza di una lista civica limitata al paese, abbiamo un Movimento Alternativo che ha a disposizione professionisti e persone elette in altri comuni, che hanno l’esperienza e le conoscenze necessarie da mettere a disposizione del cittadino. Troppo spesso la speculazione edilizia indiscriminata ha rovinato i nostri paesi e temiamo, senza un attento monitoraggio dell’esistente e un’attenta valutazione dei piani di governo del territorio, un ulteriore cattivo uso dell’edilizia pubblica e privata. Questo non significa non poter più costruire sul territorio, ma con la fusione dei tre comuni, con differenti situazioni e problematiche, è necessario rielaborare un piano di governo del territorio che tenga conto di una gestione più complessa, dove esiste il rischio reale e non solo teorico di sottrarre territorio edificabile ai singoli cittadini a favore di interessi più speculativi, come già avvenuto in passato, con problematiche oggi esistenti e non ancora risolte. Per quanto riguarda la viabilità non basta dire che allargheremo le strade e che faremo più rondò.

La viabilità del nuovo comune è complessa. Bardello ha un traffico di mezzi pesanti che ha spaccato in due la comunità, creando disagi all’interno del paese e rovinando il manto stradale. I centri storici di Malgesso e, soprattutto, Bregano sono disagevoli da percorrere. Ancora si insite con il passaggio di enormi pullman. Un eventuale sviluppo degli accessi della zona industriale di Malgesso e per il comune limitrofo di Bardello, in vista di eventuali sviluppi, andrebbe pianificato e non lasciato al caso. Bisogna insistere presso le aziende di autotrasporto pubblico per vare più servizi e per modificare l’esistente. Non parliamo poi dei disagi previsti per l’omonimia di diverse vie dislocate nelle diverse “località”.

Presi dall’ansia di fondere i comuni, non si è risolto il problema di strade con lo stesso nome prima della fusione e non dopo, come pare si vorrebbe fare, in spregio al DPR 223 del 30 maggio 1989. Chiediamo chiarezza. E chi pagherà gli eventuali costi e disagi dei cambi di indirizzo sui documenti, non solo le carte di identità ma muti, conti correnti ecc.? Bardello, Malgesso, Bregano insieme con Biandronno avevano un acquedotto.

Oggi la propria acqua viene amministrata da altri. I servizi in appalto diventano sempre più cari e con una serie infinita di lamentele per gli interventi. Viene monitorata l’efficienza dei servivi appaltati o la maggior efficienza è solo teorica? Siamo entrati in una fase, accelerata dalla siccità, in cui l’acqua si avvia ad essere un bene prezioso. Le pubbliche amministrazioni difendono l’acqua dei propri cittadini? Basta alla regola: appaltare riduce i costi e aumenta l’efficienza? Dall’estero abbiamo chiari esempi di reti e gestioni portate avanti da singole realtà amministrative. Questo vale anche per le energie alternative di cui, mi sembra, che non esistano validi piani di sviluppo sul territorio. Probabilmente si dovrebbe arrivare a gestioni miste e integrate, in cui la volontà e i mezzi di chi vince l’appalto non travalichino sulla qualità della vita dei cittadini e in cui si possa esercitare controllo e veto in caso di macroscopiche inefficienze e speculazioni. Dissesto idrologico del territorio e inquinamento in questi anni stanno andando “ a braccetto”. Ci sono interventi urgenti da fare. Perché i cittadini di Bardello continuano a respirare particelle di eternit trasportate dal vento dai tetti di aziende dismesse da anni e mai bonificate? Perché ci sono continui smottamenti sia nelle aree private che pubbliche, come le strade? Perché interi quartieri si allagano in caso di bombe d’acqua che invadono la sede stradale e si riversano nelle proprietà private?

Monitorare vuol dire rendersi conto dei problemi. Decidere sui problemi vuol dire avere la consulenza di veri esperti qualificati. Gli uffici tecnici dovrebbero essere preparati ad affrontare i problemi e non a cercare di risolverli dopo che sono avvenuti.

Bisogna dare spazio alle piccole realtà imprenditoriali e artigianali. Capire quali sono le possibilità di sviluppo di attività sul territorio. Fare formazione mirata per creare reali posti di lavoro, insistere presso chi si occupa di formazione perché si studino impieghi alternativi e si creino le figure necessarie alle mansioni richieste. Formazione di diversi livelli vuol dire anche accedere ai finanziamenti europei e di altro genere, sia formativi che strutturali. Vuol dire dare servizi di orientamento al lavoro. Se ad esempio il miele è un’eccellenza varesina allora difendiamolo e aiutiamo chi lo produce. Oggi con gli sviluppi della scienza e della tecnica si possono introdurre coltivazioni impensabili negli anni passati, ma bisogna sostenere, con oculate scelte amministrative, i privati che investono nei diversi settori agricoli ma anche artigianali e della piccola impresa. Adesso, con il decentramento amministrativo imposto dalla fusione dei tre comuni, il problema dell’assistenza agli anziani, ai fragili e ai portatori di handicap si è fatto ancora più essenziale. Il servizio di assistenza deve essere incrementato.

Molti servizi comunali avranno probabilmente sede a Bregano. E’ previsto un decentramento, un servizio pubblico per raggiungere gli uffici periferici o, come per la scuola, “si arrangi chi può”? La cosa che peggio può fare una comunità è abbandonare gli anziani e non dare spazio ai giovani. Bisogna creare punti di ritrovo sia per gli uni che per gli altri, trovare soluzioni alternative a quelli che erano i circoli per anziani e pensionati e gli oratori, che vanno chiudendo, per i giovani. Spendere i soldi che sono stati promessi nel “Grande Comune” Bardello con Malgesso e Bregano, necessariamente non vuol dire ben governare e, soprattutto, non migliorare la qualità della propria vita.

Lista “Bardello con Malgesso e Bregano Alternativo” – Movimento Alternativo